Il piccolo principe


- Oggi torno a casa, sulla mia stella... é molto lontano...molto difficile... Aveva un sorriso malinconico.
- Piccolo uomo, ha paura...
- Avro ben piu paura stasera...
Mi sentii gelare per il sentimento dell'irreparabile. E ho capito che non sopportavo l'idea di non sentirlo mai piu ridere. Il suo sorriso era per me come una fontana nel deserto.
-Piccolo uomo, non é vero che é un brutto sogno, questa storia dell'appuntamento e della stella ... Non ha risposto alla mia domanda, ma mi ha detto:
- Quello che é importante, non si vede...
É come con il fiore. Se tu ami un fiore che si trova su un altro pianeta, é dolce, di notte guardare il cielo. Tutte le stelle sono in fiore.
Tu guarderai, di notte, le stelle. La mia é troppo piccola perché possa mostrarti qual'é. É meglio cosi. La mia sara una delle stelle. Allora amerai guardare tutte le stelle...saranno tutte tue amiche.
Questa notte ... lo sai ... non venire. Sambrera che io mi senta male. Sembrera un po che io muoia. Non venire a vedere, non vale la pena. Sembrero morto, ma non sara vero.
Capisci. É troppo lontano. Non posso portare questo corpo. É troppo pesante. Sara come un vecchio guscio abbandonato. Non c'é niente di triste in un vecchio guscio. Quando guarderai il cielo, di notte, visto che abitero su una delle stelle, visto che ridero su una di loro, tu avrai delle stelle che ridono.
Quando di sarai consolato (ci si consola sempe), sarai contento di avermi conosciuto. Sarai sempre il mio amico. Avrai voglia di ridere con me. Aprirai la finestra, cosi per piacere... E i tuoi amici saranno sorpresi di vederti ridere guardando il cielo. Allora gli dirai: "Si, le stelle, mi fanno sempre ridere!" E ti crederanno matto. Ti avro fatto un bel scherzo.

Lieberamente tratto dal "Piccolo Principe" di Saint-Exupéry.

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